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L'importanza del give back

di Michela Ronci | Mentor M4U

Da ragazza ero relativamente timida. Io mi definisco un “diesel”, comincio lentamente ma poi non mi fermi più. Non sapevo esattamente cosa avrei voluto fare nella mia vita: avevo una buona capacità logica, mi piaceva la matematica ma ero anche estremamente empatica ed amavo l’arte in tutte le sue forme, la musica, la danza, le performance complesse.

Il mio primo mentore nella vita è stato il mio professore di italiano. Avevamo un buon rapporto, a lui piaceva parlare con i ragazzi e spesso creava dei salotti culturali a casa sua. Un giorno, durante una solita chiacchierata, prende delle stampe di alcune vignette di satira politica e ce le regala, lasciandoci una dedica personalizzata. Sul mio foglio ha scritto: “A Michelina, per la sua intensa sensibilità”. 

È stata la prima volta che mi sono guardata da fuori ed ho capito come venivo percepita.

Nel corso della mia vita ho continuato a sviluppare quella capacità, ho studiato cinema e coltivavo il sogno di fare l’attrice. Ho studiato in una delle scuole più prestigiose italiane, il Centro Sperimentale di Cinematografia, ed ero abbastanza brava ma mai soddisfatta.

Un giorno durante un provino, parlando con una collega attrice, mi propone di lavorare con il suo coach. Sono stati gli anni più importanti della mia vita. Ho imparato a capire chi sono, come funziono, come “dis-funziono” e cosa voglio. Ho cambiato carriera, ho preso un master in Risorse Umane a Londra e nel giro di pochi anni ho iniziato a lavorare in una delle aziende leader nel settore aerospaziale. Oggi mi occupo di L&D, progetto interventi formativi innovativi e quest’anno ho ricevuto una menzione dall’ AIF (Associazione Italiana Formatori) per un progetto dedicato allo sviluppo della leadership manageriale nella sezione Digitale e nuove tecnologie, che si avvaleva dell’utilizzo di simulatori conversazionali di Intelligenza Artificiale.

Quando qualcuno ti aiuta a guardarti da fuori e mettere ordine, raggiungere un obiettivo diventa semplice ed immediato.

“Da soli si corre più in fretta ma in due si va più lontano” per me è questo il Mentoring.

La parola feedback è stata coniata nel 1920 dall’ingegnere elettrico Harold Stephen Black, per descrivere un fenomeno di retroazione negli amplificatori elettronici.

Il feedback è la risposta che una persona riceve a seguito di un’azione, utile per capire come viene percepita e per migliorarsi. È lo strumento fondamentale per l’apprendimento, la crescita personale e professionale. Più il mio “give” è generoso, più la persona di fronte ha stimoli e possibilità di crescita. 

È importante però ricordare che il processo di crescita avviene se il commitment c’è da entrambe le parti: il Mentor deve essere generoso, ma il Mentee deve mettersi in gioco, altrimenti non può esserci nessuno scambio e nessuna crescita.

Ho trovato M4U grazie al passaparola e l’ho trovata da subito un’idea interessante: perché immergersi nell’immenso internet alla ricerca di un Mentor, quando può esserci l’opportunità di trovarlo più facilmente in un’unica Community?


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